Parrocchia di Ghizzole

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L'oratorio

Il toponimo Ghizzole potrebbe derivare dal termine longobardo wizza, bosco pubblico, e fa riferimento probabilmente a “piccoli boschi comuni” esistenti in questa contrada ai confini con la diocesi di Vicenza. La prima menzione dell'esistenza di una chiesa a Ghizzole risale alla Visita Pastorale del vescovo Mons. Pietro Donato del 1440. Di quell'edificio si parla anche nel 1454 quando il vescovo Mons. Fantino Dandolo la descrisse dedicata a San Zeno e di piccole dimensioni. Di questa piccola chiesa si trova riscontro anche nel resoconto della visita pastorale del vescovo Mons. Marco Corner nel 1602. Successivamente in rovina, è purtroppo andata perduta. I campi dove sorgeva vengono chiamati campi di San Zen.
Nel 1530 Girolamo Ragona, gentiluomo vicentino, fratello di Alfonso accademico olimpico (coinvolto nella definizione del programma plastico del proscenio del teatro Olimpico) e architetto dilettante, fece costruire un piccolo oratorio all'interno della sua proprietà in Ghizzole. L'oratorio fu completato nel 1535 e dedicato alla Santa Croce. Anche questa chiesa risulta nella relazione della visita pastorale del vescovo Mons. Marco Corner del 1602 e viene menzionata come "situata in villa Guizoli”. Fu restaurato dalla famiglia Sandri nel 1850 e passò successivamente alla famiglia Tecchio. Attualmente è proprietà della famiglia Cecchetto. 

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La chiesa

Gli abitanti di Ghizzole, troppo lontani dalla parrocchiale di Montegaldella, hanno sempre dovuto assistere alle funzioni religiose celebrate da un sacerdote vicentino nell’oratorio privato della famiglia Ragona e dei successivi proprietari fino all'erezione della chiesa.
I lavori per l'edificazione della chiesa nuova iniziarono nel 1912. L'edificio fu ultimato nel 1914, venne dedicato a S. Tarcisio martire romano e venne inaugurato con solenne benedizione il 15 novembre del 1914 dal Vicario Foraneo di Montegalda.
Le celebrazioni avvenivano solo nelle domeniche e nelle festività: venivano presiedute da un sacerdote di Montegaldella.
Assieme alla costruzione della chiesa venne eretto anche il campanile adiacente sul quale vennero installate le campane acquistate dalla vicina comunità di Villaganzerla. Nel 1925 venne costruita la Casa Canonica e nello stesso anno la chiesa fu eretta a Curazia sussidiaria con la presenza di un sacerdote fisso alle dipendenze del parroco di Montegaldella. Nel 1930 fu elevata a Curazia autonoma.

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La chiesa attuale

A fine dell'anno 1944 la Curazia di Ghizzole venne eletta Parrocchia e l'11 marzo dell'anno successivo venne celebrata la solenne messa per l'attuazione del Decreto Vescovile con cui venne promulgata l'elezione. Nel 1946 fu costruito l'altare maggiore in marmo dedicato a S. Tarcisio e nello stesso anno partirono le indagini per la sistemazione e l'ampliamento della chiesa. Iniziarono quindi i lavori il 10 agosto del 1946 che trasformeranno la chiesa da navata unica a croce latina. La solenne benedizione avvenne alla presenza del vescovo il 16 agosto 1947
L'attuale chiesa è il risultato di altri lavori di sistemazione e ammodernamento che si ultimarono con la consacrazione da parte del Vescovo Mons. Girolamo Bortignon, sabato 13 agosto 1960. 

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La Madonna dei fiori

Tra le opere più antiche conservate nella parrocchiale di Ghizzole si segnala una tela a olio della prima metà del Seicento conservata nel presbiterio in cui è rappresentata la Sacra Famiglia. Il dipinto, tradizionalmente chiamato Madonna dei fiori, sembra di scuola veneziana e presenta la Vergine con sant’Anna, recante appunto un cesto di fiori, san Giuseppe e san Gioacchino.

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Martirio di S. Tarcisio


Molto più recente, essendo stato dipinto dal pittore padovano Giovanni Redaelli nel 1943, il quadro con il Martirio di san Tarcisio, santo a cui la parrocchiale è dedicata.

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Papa San Pio X

La pala del primo altare laterale rappresenta Papa San Pio X ed è stata fatta da Dante Bizzotto nel 1958.

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